Omaggio alle Donne, degli studenti e delle studentesse dell’ISIS “Ferraris” di Caserta
Marie Curie, prima donna a vincere due Nobel per la chimica e la fisica
Margherita Hack prima donna a dirigere un osservatorio astrofisico
Rosalind Franklin biologa britannica con il suo studio ha fornito prove della struttura del DNA;
Malala Yousafzai, attivista pakistana in difesa dei diritti civili e vincitrice, all’età di 16 anni, del premio Nobel per la pace;
Frida Khalo simbolo del femminismo moderno per la sua forza e la sua indipendenza;
Rita Levi Montalcini, unica donna italiana ad aver vinto il Premio Nobel per la Medicina;
Anna Frank, lascia testimonianza della tragedia dell’olocausto nel suo “Diario;
Rosa Parks, attivista afro-americana per i diritti civili;
S. Cristoforetti, astronauta e prima donna italiana membro dell’equipaggio dell’Agenzia Spaziale Europea.
Sono solo alcuni dei nomi di donne-simbolo che riecheggiano nei lavori dei nostri studenti e delle nostre studentesse invitati a riflettere sul ruolo della donna in una società ancora coniugata al maschile.
Donne che con coraggio e tenacia hanno combattuto gli stereotipi della società sessista cambiando il corso non solo della propria vita ma di tutte noi donne degli anni a venire perché, come hanno ricordato i nostri ragazzi, “Ogni volta che una donna lotta per sé stessa, lotta per tutte le donne”.
Dai Trattati di Roma del 1957 che sancirono l’uguaglianza di genere un valore fondamentale della Comunità europea passando per il 1975 con l’introduzione della parità retributiva e per il 1979 con Simone Veil primo Presidente donna del Parlamento europeo fino al 2014, anno in cui la violenza contro le donne è condannata come una “grave forma di violazione dei diritti umani”: la ricostruzione di un viaggio tra memoria e speranza.
Memoria delle vite spese per l’emancipazione e la difesa dei diritti inviolabili e naturali: il diritto alla vita, al lavoro, all’istruzione, alla maternità, alla libertà di essere.
Speranza che il percorso verso la parità di genere giunga presto al suo pieno compimento e che questa giornata dell’8 marzo non sia più un impressionante elenco di nomi di donne vittime di violenza, ma il riconoscimento e l’elogio del genio femminile nei “processi decisionali politici e pubblici”.
Un viaggio che i nostri studenti e le nostre studentesse hanno attraversato con sensibilità e creatività senza dimenticare di puntare lo sguardo anche su quest’oggi ferito dalla pandemia in cui il numero di donne vittime di violenza domestica è dolorosamente aumentato: una vittima ogni tre giorni.
“Nessuna donna è ciò che mostra!” una dura verità magistralmente riassunta in poche parole e resa ancor più esplicativa nell’immagine che le accompagna.
Un plauso a chi l’ha pensata e realizzata. Essa mette a nudo l’ipocrisia di taluni gesti e la forza morale che muove la vittima di violenza.
“Non una di meno” è il grido che si leva ancora oggi per ogni donna costretta a tacere.
È il grido a cui si unisce il coro dei nostri studenti e delle nostre studentesse che dice con forza a ciascuna di noi:
“Tu donna,
sii vento di primavera,
sii la verità che avanza sincera,
ama te stessa
senza aver paura”
A chiusura del nostro viaggio, riportiamo i risultati del sondaggio “La scuola è donna, a chi vorresti venisse intitolata” a cui hanno partecipato i nostri studenti a conclusione dei lavori:
Di seguito alcune riflessioni con cui ii nostri studenti hanno voluto motivare la propria scelta:
Anna Frank: ‘Grazie al suo diario abbiamo una testimonianza di valore storico inestimabile sull’operato del nazismo e della follia umana’
Malala: ‘Ha affrontato diverse lotte tra cui appunto il diritto all’istruzione, credo che intitolarle una scuola sia un riconoscimento più che dovuto. Fu una donna forte e determinata e vinse anche il premio Nobel per la pace a soli 17 anni.’
R. L. Montalcini: ‘Perché ha dimostrato che con lo studio, le conoscenze, la voglia di arricchire la propria cultura e di metterla a disposizione degli altri, la donna può contribuire alla crescita mondiale tanto quanto un uomo!’
Rosa Parks: ‘Segno del rifiuto alla sottomissione e simbolo della lotta per i diritti civili’
Alda Merini: ‘Scelgo Alda merini, perché è stata la dimostrazione vivente di una dura realtà: sono le sofferenze e le incomprensioni della vita a far crescere in noi la sensibilità verso il prossimo, ad affinare lo spirito interiore e ad acuire la mente rendendola capace di immaginare e di realizzare capolavori artistici, secondo le proprie attitudini. Il benessere e le ricchezze materiali spesso inaridiscono i cuori e spengono la creatività sino anche ad impedire di comprendere i veri valori della vita.’
S. Cristoforetti: ‘E’ un’astronauta, ingegnere e prima donna italiana entrata a far parte degli equipaggi dell’ESA. Con la missione compiuta nel 2014-2015 ha conseguito il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo: 199 giorni. Figura femminile molto importante perché ha dimostrato al mondo intero che anche una donna è capace di compiere “compiti” di questa portata come un uomo senza alcuna differenza.
Frida kahlo: ‘Mi è sempre piaciuta, anche prima di scoprire la sua storia. In più riesce a trasmettermi tantissima energia. Ha amato e sofferto, ha convissuto con il dolore, con quel corpo spezzato, con l’anima lacerata dalla stanchezza e ne ha fatto arte di grande impatto emotivo. Con la sua arte è rinata’